MESSAGGIO ALLA DILETTA CHIESA DI MONREALE
Cari fratelli e amici,
Ho accolto la scelta del Santo Padre Benedetto XVI di nominarmi Arcivescovo della Chiesa di Dio pellegrina in Monreale, come successore di S.E. Mons. Salvatore Di Cristina, con comprensibile trepidazione perché è assai grande il sacrificio che mi è stato chiesto di lasciare la Chiesa di Piazza Armerina, che ho cercato di amare con tutto me stesso e di servire per quanto ne sono capace.
Sento tuttavia una grande serenità interiore, che nasce dalla coscienza di obbedire allo Spirito attraverso la mia disponibilità ad accogliere la proposta del successore di Pietro per essere in mezzo a voi fratello e padre, segno di Cristo Capo e Servo, Pastore e Sposo della Chiesa, garante della comunione della nostra Chiesa particolare e della sua unità con la Chiesa universale.
Vengo come padre, fratello e amico in Codesta terra, benedetta da Dio per le sue straordinarie bellezze naturali e artistiche e per le innumerevoli risorse umane, ricca di antiche e gloriose tradizioni cristiane e delle tante figure di santità che la Chiesa di Monreale ha espresso.
Si tratta di una ricchezza di vita di fede e di operosità cristiana che dobbiamo trasmettere alle nuove generazioni.
In quest’Anno della fede siamo chiamati a rivitalizzare la nostra fede come nuovo criterio d’intelligenza e di azione, ponendola al centro della nostra vita personale ed ecclesiale per riscoprire la bellezza e la gioia di essere cristiani .
Il motto del mio episcopato “Caritas Christi urget nos” (2Cor 5,14) vuole esprimere che l’amore di Cristo che colma i nostri cuori di gioia ci spinge a evangelizzare. La “fede che si rende operosa per mezzo della carità” (Gal 5,6) cresce quando è vissuta come esperienza di un amore ricevuto e donato al prossimo.
Vengo innanzitutto per confermare la fede dei miei fratelli: attraverso la predicazione, la celebrazione dei sacramenti, la vita della carità.
Desidero far mia l’espressione di san Paolo: “Noi non intendiamo fare da padroni sulla vostra fede; siamo invece i collaboratori della vostra gioia, poiché nella fede voi siete saldi” (2 Cor 1,24).
Sono sicuro della collaborazione fattiva di tutti i membri della nostra Comunità diocesana nel continuare il percorso di rinnovamento pastorale, avviato dai miei predecessori.
Non ho nessun programma pastorale prefabbricato da proporvi se non quello dell’invito a credere nell’amore di Dio, a cambiare mentalità e vita seguendo Gesù Cristo e a rispondere alla vocazione alla santità che tutti abbiamo ricevuto e a realizzare le indicazioni del Magistero della Chiesa e in particolare del Concilio Vaticano II .
Un saluto pieno di riconoscenza e di amicizia rivolgo a S.E. mons. Salvatore Di Cristina, alla memoria del compampianto mio fraterno amico S.E. mons. Cataldo Naro, a S.E. mons. Pio Vigo, a S.E. mons. Salvatore Cassisa, arcivescovo emerito di Monreale e ai vescovi che provengono dal presbiterio della Chiesa monrealese (S.E.mons. Luigi Bommarito, S.E.mons. Emanuele Catarinicchia e S.E. mons. Francesco Miccichè).
Oggi la mia preghiera va a tutti i membri del Popolo santo di Dio: innanzitutto ai carissimi membri del Presbiterio diocesano miei primi consiglieri e collaboratori (in particolare ai sacerdoti anziani, malati, e a quelli che si sentono particolarmente soli), ai diaconi che hanno ricevuto in dono lo Spirito della sollecitudine e del servizio, ai seminaristi pupilla dei miei occhi, ai membri degli Istituti di Vita Consacrata, degli Istituti secolari, delle Confraternite, dell’Azione Cattolica, delle Aggregazioni ecclesiali, che rendono bella la Sposa di Cristo con i loro diversi doni spirituali, visibile la comunione nella nostra Chiesa.
Un fraterno saluto in Gesù Cristo porgo ai fratelli e alle sorelle appartenenti ad altre comunità ecclesiali con le quali ci accomuna lo stesso battesimo.
Saluto cordialmente tutti i credenti nell’unico Dio e anche coloro che non si riconoscono in nessuna religione e li invito con cortesia e rispetto a voler prendere in considerazione il Vangelo di Cristo con animo aperto(cfr.GS,21).
Rivolgo un rispettoso e cordiale saluto a tutte le Autorità poste a servizio della difesa delle legalità, della promozione della libertà e della giustizia , alle quali esprimo la mia disponibilità ad una collaborazione proficua per la costruzione del bene comune della nostra società.
Sull’esempio di Cristo Buon Pastore voglio essere vicino ai bambini, ai giovani, alle famiglie, alle persone impegnate nel campo culturale e sociale, a coloro che esprimono nel lavoro la loro creatività e passione, a coloro hanno difficoltà nel trovare e nel mantenere il posto di lavoro, o che l’hanno perduto, agli ammalati, agli anziani, ai carcerati, a coloro che sono nell’afflizione per lutti recenti, a tutti coloro che soffrono a causa dell’emarginazione sociale e della povertà materiale e spirituale e ai battezzati non praticanti che si sentono lontani dall’appartenenza ecclesiale ma che non sono lontani dall’amore di Cristo.
Vi porto tutti indistintamente nel cuore ed aspetto di incontrarvi e conoscervi personalmente per condividere le vostre speranze e le vostre delusioni, per intuire i vostri desideri e le vostre attese, per offrirvi una sincera e profonda amicizia in spirito di dialogo e di servizio.
Conoscendo i miei limiti confido nell’aiuto della grazia del Signore e mi affido alle vostre preghiere e alla vostra comprensione.
Affido i miei propositi all’intercessione della Madonna e di tutti i nostri santi perché ci ottengano dal Padre la gioia e la pace che i nostri cuori desiderano e ci aiutino a camminare insieme incontro al Signore che viene.
Vi benedico e Vi saluto con grande affetto nel Signore Gesù e nella comunione dello Spirito Santo.
Piazza Armerina 8 febbraio 2013
Michele Pennisi
Arcivescovo eletto di Monreale